C’è una vera e propria emergenza, esplosa con la recente pandemia, che ancora coinvolge buona parte delle famiglie italiane. Un buco nero che ha rischiato di inghiottire un’intera generazione di adolescenti e preadolescenti. Un fenomeno strisciante che dall’estate del 2020 ha iniziato a manifestare la sua presenza come un’onda. Migliaia di famiglie portavano con loro un profondo bisogno di aiuto a causa di figli che stavano soffrendo e che non riuscivano più a nascondere i segni di quell’indicibile travaglio interiore: ripetuti tagli inflitti da pratiche di autolesionismo inarrestabili, fughe reiterate dalla scuola, forme di anoressia acute e gravissime, nonché cupezza depressiva contraddistinta da idee di morte angoscianti. Mentre gli ospedali si riempivano di malati di Covid, le scuole si svuotavano e si accumulavano le liste d’attesa per i pochi reparti di neuropsichiatria infantile presenti in Italia. I medici al loro interno ascoltavano le richieste di aiuto esplicite dei familiari adulti coinvolti, e quelle molto spesso mute dei loro figli.
Leonardo Mendolicchio, nato a Foggia nel 1977, si è laureato nel 2002 in Medicina e Chirurgia nell’Università della sua città. Nel 2006 si è specializzato in Psichiatria all’Università di Bari. È direttore sanitario di Villa Miralago, membro della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi e dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi, oltre che autore di numerose pubblicazioni in ambito epidemiologico, psicoanalitico e relative al trattamento dei disturbi alimentari. Per Solferino ha pubblicato Fragili. I nostri figli, generazione tradita.
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